Roma, 11 febbraio 2025 - “Il Coraggio della Partecipazione”, è lo slogan dell’Assemblea Nazionale di quadri e delegati della Cisl andata in scena a Roma, all’Auditorium della Conciliazione. Oltre duemila quadri e delegati sindacali provenienti da tutte le regioni italiane hanno preso parte alla kermesse. Al centro del dibattito la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione, presentata due anni fa dalla Confederazione di Via Po con quasi 400mila firme, il cui testo è ora all’esame finale dell’Aula di Montecitorio.
Daniela Fumarola, nell’intervento che ha aperto l’Assemblea, ha detto che la legge sulla partecipazione ”sarà la legge Sbarra” e al centro avrà ”la promozione della contrattazione. Permetterà anche alle imprese non sindacalizzate di conoscere i vantaggi della partecipazione, tanto per i lavoratori quanto per le imprese stesse. E accompagnerà coloro che avranno il coraggio di partecipare con incentivi fiscali e contributivi, garantibili soltanto da un atto normativo”. Fumarola ha poi sottolineato che ”è stata preservata l'ossatura tecnica e culturale della proposta originaria” e che “sono stati stanziati rilevanti incentivi economici per premiare le aziende che accetteranno modelli partecipativi; è garantita la formazione per i dipendenti che partecipano; non è stata operata nessuna discriminazione tra aziende pubbliche o private. La legge varrà per tutte le imprese quale che sia la loro dimensione, il loro settore economico o la loro natura giuridica”.
Nel percorso parlamentare del Ddl, ha concluso la sindacalista, ”sono anche stati maggiormente coinvolti gli enti bilaterali, oltre che i fondi interprofessionali e il fondo nuove competenze per diffondere la partecipazione nelle piccole e medie imprese. Mai alcuna legge parlamentare dedicata alla partecipazione dei lavoratori è arrivata alla discussione alla Camera o in Senato, pur essendone state presentate negli anni oltre una ventina, anche da esponenti politici di primo piano. Abbiamo deciso di provare a regolare tutte le forme di partecipazione che grazie all'azione contrattuale della Cisl sono andate realizzandosi sul territorio nazionale: partecipazione gestionale, economico-finanziaria, organizzativa, consultiva”.
All’Assemblea è intervenuta l’On. Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri. La premier ha sottolineato che i contenuti della proposta di Legge, ora all’esame della Camera, rappresentano “i punti di un rinascimento partecipativo di una nazione moderna che fa della coesione sociale la cifra da perseguire”. Per questo, ha evidenziato, non abbiamo avuto alcun dubbio a sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl, diventata il testo base in Parlamento. La presidente del Consiglio ha ricordato che l’Esecutivo ha stanziato in Legge di Bilancio 72 milioni di euro per il 2025 per incentivare le imprese, 20 milioni in più rispetto a quanto previsto dal sindacato”, assicurando che “continuerà a fare la propria parte per arrivare il prima possibile al suo via libera, perché “approvare la legge ci permette di dare finalmente attuazione 77 anni dopo all’articolo 46 della Costituzione”.
La manifestazione si è conclusa con l’intervento Luigi Sbarra, che davanti alla platea dei quadri e delegati della confederazione si è congedato dal ruolo di segretario generale della Cisl. Il sindacalista ha parlato di “appuntamento con la storia, perché è la storia della nostra confederazione, che ha voluto con Giulio Pastore cristallizzare nell'articolo 2 il principio della partecipazione”. Ma anche e soprattutto è ”la storia d'Italia. Perché ancora prima del 1950, lo stesso Pastore insieme con gli altri padri e le altre madri costituenti ha integrato questo obiettivo nella nostra carta fondamentale”.
Sbarra ha ricordato che la proposta di legge di iniziativa popolare fu lanciata tre anni fa al congresso della Cisl con l'obiettivo di infrangere un muro e ”lasciarci definitivamente alle spalle il Novecento, per far entrare aria nuova e aprirci finalmente a quell'orizzonte partecipativo diventato, oggi, ancora più attuale e necessario e urgente”, sottolineando che “non sono pochi gli esempi di eccellenza che già praticano partecipazione negli accordi di secondo livello: nell'automotive, nella chimica, nell'agroalimentare, nei servizi”. Si apre così una strada nuova per ”elevare i salari, radicare investimenti e occupazione, rilanciare la formazione e poter affrontare la sfida decisiva delle competenze”. E allora l’appello ad “una convergenza bipartisan, un voto trasversale e coeso dei gruppi parlamentari. Istituzioni e fronte sociale riformista stringano - ha concluso - attorno a obiettivi condivisi e in nome dell'interesse generale, un accordo della responsabilità”.
A fargli eco il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini. «Oggi è sicuramente una grande giornata per la Cisl, un percorso lungo nel tempo. Diversi anni abbiamo lavorato intensamente per riuscire a portare avanti una rivendicazione sacrosanta, cioè quella di applicare l'articolo 46 della Costituzione. Lo stiamo facendo con molta determinazione perché abbiamo consapevolezza di essere dalla parte giusta, cioè dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori che ci danno mandato a rappresentarli quotidianamente. Vogliono essere protagonisti del lavoro e noi stiamo mettendo in piedi i presupposti perché questo possa avvenire con democrazia, con determinazione, con trasparenza e con libertà» ha dichiarato il sindacalista.
«Continueremo a lavorare. Adesso speriamo che l'iter parlamentare si chiuda velocemente, che la legge possa essere pubblicata in Gazzetta ufficiale e poi incominceremo a lavorare sui posti di lavoro proprio per riuscire a 'dare gambe' a questa importante iniziativa della Cisl» ha aggiunto il sindacalista sottolineando che «nei settori del terziario di mercato, i particolare in alcune aziende di grandi dimensioni abbiamo già adottato dei metodi partecipativi», ma che è necessario «insistere di più per far comprendere, in particolare alle nostre controparti, alle aziende, quanto sia importante poter sviluppare un percorso partecipativo».
Un impegno che proseguirà anche «nell'interesse delle lavoratrici e dei lavoratori del terziario di mercato che lavorano nelle piccole aziende, nel 'polverizzato', attraverso strumenti importanti come la bilateralità» ha concluso il sindacalista sottolineando che «il nostro tessuto produttivo, sappiamo, è molto complesso, molto frammentato, ma abbiamo certezza che tutte le aziende, tutto il tessuto economico può avere delle risposte da questo importante strumento legislativo che le lavoratrici e i lavoratori avranno a disposizione»